Dietro ad un acronimo non particolarmente melodico si nasconde un indice che può fornirci utili e immediate informazioni quantitative. Il CAGR, infatti, ci da un'indicazione di massima del trend di una grandezza variabile analizzata in un arco temporale senza entrare nel merito di quanto accade nel mezzo. Ovvero ci restituisce la media di crescita (o decrescita) annuale senza considerare le variazioni YoY.
Lo ritengo molto utile nelle analisi preliminari. Possiamo valutare quali sono le linee di business su cui concentrarci ad esempio. Ma anche definire meglio l’attrattività di un determinato settore aggiungendo la componente dinamica del trend a quella puramente statica della dimensione.
Nel mondo lavorativo di oggi è molto importante la capacità di collaborare con i colleghi. Sempre più spesso però è anche necessario essere abili nell’instaurare velocemente le nuove relazioni e trovare il modo migliore di coordinarsi anche solo per il tempo utile alla conclusione di uno specifico progetto o di una sua singola fase.
Amy Edmondson (Harvard Business School) da molto tempo si dedica allo studio del “teaming”, dei gruppi che si creano in condizioni di emergenza per gestire situazioni complesse. Questi gruppi “occasionali” non hanno a disposizione tempo per raggiungere un buon affiatamento eppure i casi analizzati testimoniano che è possibile per degli sconosciuti lavorare assieme in situazioni critiche e raggiungere risultati di successo e questo se:
Prima della pausa estiva volevo lanciare una riflessione con i buoni propositi per il rientro.
Il momento che stiamo vivendo impone di mettere in atto delle misure per favorire il cambiamento della cultura imprenditoriale e permettere alle Aziende di essere resilienti al mutamento delle condizioni di incertezza e volatilità che ne sono al contorno. Per questo motivo sono necessarie delle scelte che permettano un significativo grado di libertà nella governance aziendale senza irrigidire la struttura con costi fissi al fine di ottenere e (soprattutto) mantenere nel tempo il vantaggio competitivo della propria idea imprenditoriale. Il temporary management è uno degli strumenti che le PMI hanno a disposizione per permettere questo cambiamento.
Bisogna premettere che l’innovazione di cui tanto si parla non è solamente quella tecnologica legata allo sviluppo di nuovi prodotti. Ma comprende in modo molto più ampio l’offerta di prodotti e servizi, il processo di produzione e/o di trasformazione e il modello di business adottato dall’Azienda. Ecco che innovare diventa fondamentale per poter adattarsi agli scenari in (continua) evoluzione, possibilmente anticipando gli altri. Solo in questo modo sarà possibile mantenere il proprio vantaggio competitivo.
Una volta, però, che abbiamo analizzato il contesto e ipotizzato come possa evolvere dobbiamo implementare la nostra strategia ricordandoci che l’ideazione della stessa è solo una piccola parte del processo innovativo. Thomas Edison, famoso inventore e scienziato americano, diceva che il successo di un’innovazione è “1% inspiration and 99% perspiration”, sottolineando l’importanza della fase di implementazione nel rendere concreta un’idea.
Quanto è importante la comunicazione oggi? Innanzitutto bisogna considerare che ci sono tantissime Aziende che non comunicano e non sono da meno anche moltissimi professionisti. O perlomeno non lo fanno nel modo corretto.
Ormai non basta un sito aziendale ben realizzato o un curriculum ricco di esperienze, il pubblico è interessato a volti, esperienze, insuccessi e riscatti. Il mare, grazie ai social e al web, diventa sempre più grande ed è sempre più affollato di altri pesci. Non ci siamo solo noi. Come fare a distinguersi? Il vecchio passaparola non funziona più come in passato.
Dobbiamo parlare delle nostre competenze e delle nostre esperienze sul campo. La nostra storia e il nostro pensiero sono gli elementi che ci permetteranno di guadagnare credibilità agli occhi dei nostri stakeholders più di quel che immaginiamo.
La definizione di modello di business si rifà al processo con il quale un’Azienda crea, distribuisce e cattura valore. Esistono diversi metodi per analizzare il modello di business. Uno dei più utilizzati è il Business Model Canvas introdotto da Alexander Osterwalder nel libro “Business Model Generation” che consente di rappresentare visivamente e in modo intuitivo questo processo.
Sono nove gli elementi che lo compongono ma il cuore di tutto è costituito dalla proposta di valore (value proposition). Viene utilizzato soprattutto nelle analisi preliminari di nuovi business. Ma può essere utilizzato in modo molto efficace anche per analizzare situazioni esistenti che necessitano di una ristrutturazione.
Ascoltare il Cliente per capire se il nostro prodotto (o servizio) risponde alle sue esigenze in termini di soddisfazione del bisogno è di fondamentale importanza per permetterci di fare delle valutazioni e delle eventuali scelte di adattamento o di cambiamento. Sia del prodotto in se che del nostro modello di business.
Ma altrettanto importante è saper osservare i Clienti! Henry Ford diceva: “Se avessi chiesto ai miei Clienti cosa avessero voluto, la loro risposta sarebbe stata: cavalli più veloci".
Partendo dall’osservazione, infatti, si possono ipotizzare nuovi modi per creare proposte di valore. E l’osservazione sarà tanto più efficace quanto più influenzata da ciò che ci circonda anche al di fuori del proprio contesto operativo.
La ricerca e la gestione di agenti e distributori deve tenere conto di molti aspetti che, nello scenario attuale, diventano ancora più importanti. L’analisi e la selezione deve basarsi sulla reputazione, sull’affidabilità e sull’esperienza nel settore. Va definito un accordo che sia equo e profittevole per entrambe le parti, tenendo in considerazione che gli intermediari vanno comunque monitorati. Pertanto vanno studiate delle modalità di supervisione (anche da remoto) che ci permettano di mantenere il contatto diretto con il mercato locale (e possibilmente anche con i Clienti).
Last but not least va prevista una exit strategy, ovvero prevedere delle condizioni al verificarsi delle quali il rapporto di collaborazione venga meno. Questo è più semplice se viene costruito e condiviso un business plan in cui siano ben evidenziati gli obiettivi economici attesi.